Reati contro il minore

Sospetti di trascuratezza o reati contro il minore Parlare di maltrattamento ai danni di minori non è facile e ancor meno lo è definire che cosa sia riconducibile a questa categoria, considerato che la violenza sui bambini è un argomento complesso e di difficile definizione, anche a causa del coinvolgimento emotivo che produce negli adulti che si confrontano con queste situazioni.

Data:
20 Giugno 2011

Sospetti di trascuratezza o reati contro il minore

Parlare di maltrattamento ai danni di minori non è facile e ancor meno lo è definire che cosa sia riconducibile a questa categoria, considerato che la violenza sui bambini è un argomento complesso e di difficile definizione, anche a causa del coinvolgimento emotivo che produce negli adulti che si confrontano con queste situazioni. È talvolta proprio questo coinvolgimento che rende arduo poter cogliere ciò che si cela dietro ai segnali. Nello specifico, gli insegnanti possono cogliere alcuni segnali di preoccupazione  osservando la dinamica relazionale in classe; ne intuiscono altri osservando i comportamenti individuali; in alcuni casi raccolgono delle confidenze dirette o indirette attraverso narrazioni scritte, disegni, messaggi dei bambini o ragazzi.
I fatti che possono essere interpretati come segnali  di maltrattamento si presentano secondo un’ampia variabilità sia per il tipo di manifestazione che per la sua “leggibilità”. In alcuni casi la condizione di rischio o pregiudizio appare immediatamente evidente, in altri appaiono segni sfuggenti difficilmente differenziabili dall’ambito della normalità. Diventa quindi centrale il confronto con gli operatori dedicati alla protezione e tutela dei minori, mentre la raccolta dei segni presentati dai minori deve essere quanto più discreta e non intrusiva possibile. Nei casi in cui si venga a conoscenza di chiari sintomi o si abbiano rivelazioni di maltrattamenti, non è opportuno approfondire o indagare i fatti nell’immediato del contesto educativo, per il rischio di esporre il minore a ripetute situazioni traumatiche, collegate alla rievocazione dei fatti, e di compromettere pertanto i percorsi di protezione e tutela già avviati.
Le diverse “Carte” che si sono succedute in materia di prevenzione dell’abuso negli anni, e anche i Suggerimenti per la prevenzione del maltrattamento dei minori realizzati dall’Osservatorio regionale per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Veneto, sintetizzano diverse tipologie; alcune sono facilmente rilevabili, mentre altre rientrano nella “zona grigia” dei comportamenti che solo in alcuni casi  sono spia di un rischio di pregiudizio: sono dati che gli insegnanti non sono in grado di caratterizzare con certezza.
Gli indicatori di trascuratezza o maltrattamento più facilmente rilevabili a scuola sono:

 

  • bambini e/o ragazzi che mostrano evidenti sintomi di aver subito maltrattamenti fisici: segni di traumi, contusioni, fratture e altre lesioni che richiedono cure mediche;
  • rivelazioni, verbali o scritte, di episodi di maltrattamento fisico o abuso sessuale;
  • bambini e/o ragazzi che presentano segnali di grave trascuratezza: malnutrizione, assenze da scuola continue e ingiustificate, negligenza nelle cure sanitarie, esposizione a pericoli fisici.

Le tipologie di più complessa rilevazione sono quelle che vengono riferite all’abuso sessuale e al maltrattamento psicologico. Gli indicatori che il bambino sta subendo un maltrattamento psicologico possono essere:

dal lato del minore, scarsa autostima, pianti improvvisi, ricerca di attenzioni particolari da parte dell’adulto;

dal lato dell’adulto (genitore), aspettative eccessive e/o atteggiamenti di squalifica.

Gli indicatori di un possibile abuso di tipo sessuale possono consistere in:

  • comportamenti sessualizzati del bambino/ragazzo con i compagni;
  • disegni e affermazioni che alludono ad atti sessuali;
  • conoscenze sessuali evidentemente inadeguate all’età.

Va comunque sottolineato che la presenza di questi indicatori, di per sé, non può rappresentare una prova del comportamento pregiudizievole dei genitori o di un reato commesso contro il minore, perché molte altre possono essere le situazioni che scatenano comportamenti che si possono confondere per sintomi di un comportamento lesivo (per es. tensioni tra i genitori, conseguenze dell’insorgere di una pubertà precoce ecc.).

 

Ultimo aggiornamento

20 Giugno 2011, 08:46